mercoledì 28 dicembre 2016











L'ATTESA

Negli occhi miei cercavi qualche segno
che ti mostrasse cosa c'era dopo.
Ma io non lo sapevo, padre mio,
come a pescare, quando mi chiedevi
che pesce fosse quello che saliva.
Dal tremolìo,dal modo di mangiare,
tu indovinavi sempre ed io giammai,
fin quando non luceva già a mezz'acqua. 
Se c'era temporale non dicevi
di andare via, ché non temevi il mare,
la calma senza vento t'inquietava.
Il sale sulle braccia, il tuo profumo,
i piedi tuoi di attento pescatore
che con la lenza tiene in mano il tempo.
Sul tuo cuscino bianco tu cercavi
la morte corporale e mi insegnavi
quanto la vita mia fosse la tua,
quanto l'attesa è dura senza preda. 

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