sabato 17 dicembre 2016




LETTERA AD UN AMICO DALLA PIAZZA


Che c'è di nuovo amico, che ti dica:
ancora taglia il tram a mezzogiorno
la piazza ed il cappuccio è nella tazza.
I vecchi ancora parlano di calcio
all'ombra dei cipressi e dentro l'urne
confortate dai portici a occidente;
e nell'aria si sente ancora questo
retroflesso candore di allegria.

Il mio cane sta bene, tutto è a posto,
cosa vuoi che ti dica, a parte il fatto
che il tempo è capriccioso, monellesco.
Mi sono solo innamorato perso
tremila volte al giorno di una donna
che assilla i miei pensieri con l'assenza.
E per trovarla devi andar lontano,
a sud della mia vita, molto a sud.

Ricordi di quel vaso arabescato
che volevi in regalo? M'è caduto
in mille pezzi. Adesso ti saluto.

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